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Interview mit Fabio Tarchini vom 27.04.2017 (Anna Luisa Ferro Mäder), Teil 2/2 (weitere Unterlagen sind vorhanden: Inhaltsverzeichnis des Interviews [PDF] und Fotos des Interviewten - kontakt@sozialarchiv.ch) Das gesamte Interview ist im Lesesaal des Schweizerischen Sozialarchivs abrufbar.


Objekt nur auf Anfrage verfügbar
SignaturF 1021-315B_preview
BestandF_1021 Gewerkschafter und Gewerkschafterinnen erzählen - UNIA Oral History Projekt [TON]
Bestandesbeschrieb

Die Gewerkschaft UNIA hat 2013 das Projekt "Gewerkschafter und Gewerkschafterinnen erzählen" lanciert. Serie 1 (entstanden 2013) umfasst 16 Interviews, Serie 2 (entstanden 2015) umfasst 8 Interviews, Serie 3 (entstanden 2016/2017) umfasst 17 Interviews. Die ausführlichen Gespräche geben Auskunft über Herkunft, politische Sozialisierung und die praktische Gewerkschaftsarbeit. Ebenfalls diesem Bestand zugeordnet sind 6 Interviews, die Rita Schiavi 1982 und 1983 mit wichtigen Gewerkschaftsexponenten geführt hat, und das Interview, das Fredi Lerch 2011-2012 quasi als Pilot mit Roland Roost geführt hat. - Online sind aus vertraglichen Gründen nur kurze Ausschnitte zugänglich. Die Interviews können aber im Lesesaal des Schweizerischen Sozialarchivs konsultiert werden. Für publizistische Zwecke (Ausstrahlung - auch nur von Teilen des Gesprächs - in elektronischen Medien, Verbreitung von Tonträgern, Publikation von Transkriptionen etc.) ist die Einwilligung der interviewten Person einzuholen. Übersicht über die interviewten Personen: Serie 1 (16 Interviews): Yolanda Cadalbert, Henri Chanson, Heinz Dreyer, Rita Gassmann, Fernando Gianferrari; Marijan Gruden, Peter Küng, Dario Marioli, Peter Nabolz, Josiane Pasquier, Fritz Reimann, Roland Roost, Pierre Schmid , Vincenzo Sisto, Gilbert Tschumi , Max Zuberbühler. Serie 2 (9 Interviews): Christiane Brunner, Bruno Cannellotto, François Favre, Ruth Jäggi Ernst Jordi, Raffaelle Maffei, Martin Meyer, Hans Schäppi, Claude Vaucher. Serie 3 (17 Interviews): Renzo Ambrosetti, Peter Baumann, Manuel Beja, Franz Cahannes, Antonio de Bastiani, Daniel Heizmann, Francine Humbert-Droz, Bernd Körner, Fabienne Kühn, Beda Moor, Alfiero Nicolini, Vasco Pedrina, Andreas Rieger, Jacques Robert, Rita Schiavi, Fabio Tarchini, Vreny Vogt. Interviews von Rita Schiavi aus den 1980er Jahren (7 Interviews): Eduard Blank, Männi Gloor, Elsi Hasler, Walter Kobi, Elsi Hasler, Traugott Hasslauer, Ewald Käser. Interview von Fredi Lerch, 2011-2012 (1 Interview): Roland Roost.

Die Gewerkschaft UNIA hat 2013 das Projekt "Gewerkschafter und Gewerkschafterinnen erzählen" lanciert. Serie 1 (entstanden 2013) umfasst 16 Interviews, Serie 2 (entstanden 2015) umfasst 8 Interviews, Serie 3 (entstanden 2016/2017) umfasst 17… — mehr...

Copyright
Schlagwörter
  1. Wirtschaft
  2. Beschäftigung und Arbeit
  3. Arbeitsrecht und Beziehungen zwischen den Sozialpartnern
  4. Beziehungen zwischen den Sozialpartnern
  5. Sozialpartner
  6. Gewerkschaft
Geopolitik
  1. Europa
  2. Schweiz
Periode
  1. Neuzeit
  2. 20. Jh.
Personen
  1. Tarchini, Fabio (1946-
Objektträger
  1. Tonaufnahme
  2. digitale Tonaufnahme
  3. WAV
Sprache
  1. italienisch
Detailinformation

00:00:20
Com’è cominciata la collaborazione nel sindacato? Quale funzione aveva e cosa ha trovato?
- Rientra attivamente nel sindacato perché vi era un problema a Mendrisio. La scelta ricade su di lui perché ero capotecnico nel Comune e non aveva un ruolo attivo nel partito. Accetta consapevole che per lui è più facile rispetto ad altre persone che magari rischiano di essere malviste dal datore di lavoro.
1992
00:3:41
Per lei era chiara la scelta di impegnarsi nel sindacato del SEI?
• Sì perché ha sempre lavorato nel settore dell’edilizia fin dall’apprendistato.
• Nell’FLMO vi erano persone più vicine al PST e quindi col tempo si era creato un certo antagonismo. La FLMO era vista come un sindacato meno movimentista.
• Parla della forte sindacalizzazione nell’edilizia e delle sue origini (granito, frontalierato ecc.).

00:06:40
Che rapporto ha con i sindacalisti? Che situazione trova a Mendrisio?
• Buon rapporto. Conosce già Bizzozzero e impara a conoscere Saverio Lurati e Gabriele Milani, con i quali comincia a collaborare. Il sindacato è in piena trasformazione.
• Al suo arrivo deve ricreare un clima di collaborazione tra i membri del comitato. Si decide di creare una sola segreteria a Lugano e uffici a Mendrisio. C’era il problema delle proprietà immobiliari da gestire e lo stesso vale per Lugano.
• Alla fine viene sciolta la sezione di Mendrisio e si parte su nuovi binari con Lugano.
• In quel periodo il sindacato diventa più incisivo grazie a Milani e Lurati ed è più presente sui posti di lavoro.
• Cominciano i rapporti con la centrale a Zurigo, dove va per risolvere i problemi di Mendrisio. Conosce così Vasco Pedrina.
1992

00:13:40
Si ricorda di qualche conflitto particolare, dove ha dovuto intervenire?
• Ricorda il caso della Valcambi, raffineria di oro a Balerna. Era un nuovo territorio e ciò ha infastidito l’FLMO e la direzione centrale a Berna.

2 / 3

00:16:10
Lei arriva con un grosso bagaglio di esperienze. In che modo questo l’ha aiutata? Direbbe di appartenere ad una determinata generazione di sindacalisti?
• Facendo politica si impara a risolvere i problemi e questo aiuta anche nel sindacato.
• Ritiene di appartenere a quelli che hanno cercato di svecchiare la situazione. È stato contemporaneo del suo tempo e dei cambiamenti avvenuti dopo il ’68. Si lavorava di più con la base cercando di recuperare la dimensione politica del sindacato.
• Si fanno battaglie che non sono direttamente sindacali, ma che rientrano nei meccanismi della politica (abbonamenti agli apprendisti ecc).
3 / 3
0:19:53
Ci sono stati casi in cui non ha agito secondo le direttive del sindacato? Questo impegno ha inciso sui suoi rapporti con la famiglia?
• Abbiamo avuto delle frizioni con la centrale, ma non scontri veri e propri.
• Non c’è mai stato un attrito tra lui e la moglie legato ad impegni politici o sindacali. Lei rispettava i suoi impegni e viceversa.

00:22:00
Esiste un filo rosso che caratterizza il suo lavoro nel sindacato?
• Se parliamo della solidarietà sicuramente.
• Se si opera o lavora in un sindacato ci vuole una carica idealistica. Ci vuole un orientamento e capire quali sono i confini tra lavoro e capitale. Ci deve essere un rispetto per l’istituzione Sindacato. E si devono apportare dei progressi economici per i lavoratori.
• Prima di fare uno sciopero bisogna avere delle belle carte in mano.
• Bisogna fare le battaglie necessarie, ma contando bene le forze e non lasciarsi prendere dall’emotività.
• Non bisogna perdere il contatto con la base.
• È convinto dell’importanza di essere nelle istituzioni (fa l’esempio di Lurati nel Gran Consiglio). In paramento ci sono pochi sindacalisti.

00:31.59
Sindacalisti come lei appartengono ad un’élite sindacale?
• No, mi sembra un po’ esagerato. Abbiamo delle conoscenze in più, ma non siamo un’élite.

00:33:10
Quando lei è stato sindacalista vi sono stati molti cambiamenti sociali politici ed economici che hanno rappresentato una sfida anche per il sindacato. Quale ritiene sia stata la maggiore?
• La grande sfida dei sindacati è stata quella di decidere di fare la fusione. Per me era chiara sin dall’inizio. L’operazione in Ticino non è stata facile perché l’FLMO si opponeva. Alla fine l’operazione è andata bene.

00:37:35
Una grande forza del sindacato è l’immigrazione e qui in Ticino il frontalierato.
• Il sindacato non fa differenze con i migranti. Il lavoro va pagato uguale per tutti. Abbiamo anche fatto una battaglia contro le paghe in euro. Ritiene che il problema della tassazione debba essere risolto a livello di ministri delle finanze. Mentre il sindacato deve operare contro le forze xenofobe.
• Parla del dumping salariale, dei salari più bassi che ci sono in Ticino rispetto al resto del paese e degli strumenti possibili per controllare il traffico dei pendolari frontalieri che invade ogni giorno il cantone.
0:46:20
Le donne sono diventare parte del sindacato. Come giudica il comportamento del sindacato nei confronti delle donne?
• Personalmente non ho mai avuto problemi. E anche in questo caso ritiene che a lavoro uguale la paga deve essere uguale.
• Da noi le donne non sono molte, ma sono bene integrate. Nella Svizzera interna c’è più un clima femminista militante. In Ticino non si manifesta. Forse è una questione culturale e un orientamento più diretto all’Italia.
• Personalmente non è per i gruppi d’interesse. Due (donne e migranti) si sono ritagliati uno spazio e possono diventare un centro di potere. Preferisce una difesa generale e meno specifica.
4 / 3
00:45.54
Dal 1996 parte la collaborazione tra SEI e FLMO. Come vive questo processo di avvicinamento tra due organizzazioni così diverse.
• Da tempo il SEI cercava di entrare nell’industria e nel terziario. C’è la vicenda della FoxTown con Giuseppe (Pino) Sergi. Ricorda i contatti tra Vasco Pedrina e Cristiane Brunner. Personalmente è per la fusione, mentre dall’altra parte vi era più resistenza.
• Ben presto però diventa chiaro che l’industria stava cambiando e che la fusione era il passo giusto.
• Il processo in Ticino è difficile e si pensa a soluzioni alternative.
• Parla di un incontro con Ambrosetti a Bosco Gurin (TI). Capisce che anche Ambrosetti è per la fusione.
• Parla dell’incontro tra esponenti del SEI e dell’FLMO a Bellinzona.
• L’FLMO voleva un co-segretariato e il SEI una direzione unica.
• L’incontro dura ore e si raggiunge un accordo. Il comitato è paritario: la direzione di fatto passa però a Saverio Lurati.
• Per noi l’OCST è un concorrente e noi volevamo contare politicamente. Volevamo essere un sindacato generalista che poteva confrontarsi con l’OCST.
• Legge il manifesto per favorire la fusione.
1996

01:14:30
A dieci anni di distanza come giudica questa fusione?
• Ricorda un documento presentato per la festa dei 10 anni di Unia. Diceva che Unia è partita alla grande, ma dopo 10 anni comincia a perdere l’iniziale spinta propulsiva. Bisogna riflettere per riprendere questa capacità di incidere nella realtà.
• La società cambia rapidamente e rischiamo di essere sempre in ritardo su queste mutazioni. La società è liquida. Il sindacato deve stare al passo coi tempi, ma non sa come.
2014

01:18:15
Vi è stato il progetto Unia Forte.
• Ritorna sul fatto che nella società prevale l’individualità a scapito della collettività. Ricorda di essere cresciuto in una società dove contava più il noi dell’io.
• Parla delle Officine di Bellinzona e della fabbrica vicina a casa sua, la Medacta.
• In Ticino non vi è mai stato un confine tra Unia e Unia forte.
• Parla della necessità di avere una visione per il futuro. Altrimenti si rischia di fare la fine che stanno facendo i partiti (socialisti in Francia nel 2017).
• Parla del ramo terziario impiegatizio che non si riconosce nel sindacato.

01:27:45
La globalizzazione ha aumentato la necessità di internazionalizzare il movimento. Lei ha partecipato a questo processo?
• È una speranza per il futuro, ma le differenze sono ancora molto forti.
• I salari e le tutele sociali sono molto diverse.
• Indispensabile partecipare, ma trovare un minimo comune denominatore non è facile. Bati pensare ai sistemi pensionistici.
5 / 3

01:30:30
Cosa ha cambiato la fusione in Ticino?
• Il cambiamento è stato positivo. Nessuno ha nostalgia delle bandiere del SEI e dell’FLMO.
• Non vi è stata una fusione paritaria. Vi è stata una egemonizzazione indolore. Per loro era qualcosa di nuovo e si sono trovati bene.
• Il comitato ha funzionato bene.

01:33:44
Cosa consiglierebbe ad un giovane sindacalista?
• Lavorare col cuore e con la testa. Essere modesti.
• Non bisogna essere prevaricatore.
• Molti hanno una buona scolarità e mi dà fastidio se lo fanno pesare.
• È un lavoro che richiede sensibilità.
• Non mettere a rischio la sicurezza dei lavoratori.

01:42:40
Ha dei rimpianti e delle delusioni?
• Parla del caso Conza. Il cassiere ha lasciato un forte buco perché giocava al casinò.
• È stato un momento terribile e la centrale ha garantito.
• Lui al momento era presidente del comitato e vi era anche l’idea delle dimissioni.
2000

01:46:06
Questa è stata l’esperienza più bella?
• Il pensionamento anticipato per gli edili e la cosa che gli dà più piacere è la fusione. È rimasto attivo sino al congresso di Lugano.

2008

01:46:46
Lei è ancora attivo.
• Partecipa alle AND. Parla del referendum contro la riforma 2020.

01:47:30
Consiglierebbe ad un giovane di fare una esperienza come la sua?
• Ho dato molto, ma ho ricevuto molto più di quello che ho dato. Il bilancio è positivo.

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